Il sacramento del battesimo

Il seme nuovo per vivere la nostra vita

Il sacramento del battesimo

Nell’immaginario di qualcuno il Battesimo assomiglia ad una scaramanzia o una benedizione magica oppure ad un rito propiziatorio per la salute e l’avvenire dei bambini. In fondo –si pensa– “battezzarlo non costa nulla, non gli fa male ed è una garanzia in più, e poi dovrà essere anche lui battezzato come tutti gli altri, no?” Ma allora perché abbiamo scelto per lui il Battesimo? Quali profonde motivazioni ci hanno portato a questa scelta? Perché non abbiamo aspettato a farlo battezzare? Per liberarlo dal peccato originale? Noi genitori diamo subito ai nostri figli le cose belle che abbiamo (la casa, l’affetto, le persone a noi care...). Ma pensiamo davvero che la fede che abbiamo ricevuta sia un patrimonio importante da trasmettere ai nostri figli?

Molte altre domande potremmo aggiungere a queste e sicuramente darvi una risposta non è cosa facile; per questo la nostra comunità, in questi mesi, ha aperto le sue braccia per accogliere le nuove famiglie, perché il Battesimo non rimanga solo il sacramento “obbligatorio” che il bambino appena nato deve ricevere secondo i dettami della tradizione che incombe su di noi, ma possa essere il seme nuovo per vivere la nostra vita, la nostra realtà famigliare e la nostra comunità con il Signore. Dallo scorso settembre, con un gruppo di famiglie delle nostre tre comunità ci siamo incontrati a preparare dei momenti per le coppie che hanno chiesto il Battesimo per i propri figli.

Secondo un calendario stabilito, le famiglie dei battezzandi sono invitate a partecipare ad un incontro comunitario a cui ne segue uno personale nella propria casa per affrontare ed approfondire in modo più intimo il dono del Battesimo. Durante questo percorso, abbiamo conosciuto persone che altrimenti non avremmo incontrato, attraverso le quali abbiamo potuto ricomprendere il valore e il significato profondo del Battesimo. Gli incontri si sono sempre tenuti in presenza di bambini, sia quelli privati nelle case, sia quelli aperti a tutte le coppie, quindi non c'è stato modo di approfondire troppo i significati e la dottrina. Ma questo è stato in qualche modo “una fortuna”, per non fermarsi appunto ai soli contenuti dottrinali che spesso rischiano di essere come una lezione da apprendere e dei comportamenti morali a cui aderire. Sostanzialmente più significativo e pieno di grazia è stato proprio l'incontro con le famiglie, nelle loro case, a contatto con i loro ritmi, con il loro sguardo sulla realtà, con le fatiche della relazione o le difficoltà di gestire il bambino nella vita quotidiana. Crediamo che proprio questo sia stato il significato del nostro incontrarci. Ovvero per “colpa” di Gesù i nostri cuori si sono avvicinati a Lui e si sono affezionati ad altri cuori.

Il sacramento del Battesimo è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge insieme a Cristo come creatura nuova perché Lui colma la distanza tra ciò che il cuore desidera e ciò che la nostra misera esistenza non sostiene, Colui che rende vero ciò che l'abitudine, la fatica e l'incapacità di amare, a volte sembrano negare. Allora ricordiamo il nostro Battesimo come quel momento eterno in cui Gesù ci toglie dal nostro niente; e questa è l'unica cosa che possiamo sperare per i nostri figli: che siano felici, che vivano una vita dove l'amore è possibile, dove la felicità esiste perché il male è annientato da quel Gesù che battezzandoci continuamente ci libera dal male. È pur vero che queste sono e possono restare semplicemente delle belle parole, ed è anche abbastanza semplice scriverle su un bollettino parrocchiale; la speranza profonda è che diventino ogni giorno più vere e che, innanzitutto per noi, non restino solo parole.

Le famiglie della preparazione al Battesimo