Cammino di catechesi in oratorio

Condividiamo la strada fatta fin ora!

Cammino di catechesi in oratorio

Adolescenti: primo incontro ed inizio del cammino “Semplicemente costruire”

E così anche quest’anno comincia il nostro cammino adolescenti. Un percorso che occupa un paio di domeniche al mese, un percorso non impegnativo ma che richiede costanza e serietà per essere vissuto al meglio. Il primo incontro dell’anno ci ha fatti sentire privilegiati: una visita “privata” in un luogo non ancora aperto al pubblico, il nuovo oratorio di Rezzato. Muniti di caschetto siamo entrati partendo dalle fondamenta, siamo passati per il palco del futuro cinema-teatro, per poi giungere in una delle aule del piano superiore.

Per ognuna delle tre tappe c’è stata una riflessione breve per far capire a noi ragazzi quali sono i nostri “lavori in corso” personali e per sottolineare come per ogni nostro progetto dobbiamo partire costruendo bene le fondamenta, affinché stia impiedi e sia portato a termine senza che crolli o sia pericolante.

Dopo questo primo momento di riflessione ci siamo trovati tutti nel salone inferiore, davanti a un tavolo imbandito per un buon buffet e per passare la serata insieme agli amici.

Autori: Stefano F. e Matteo V.

Giovani ..per condividere un pezzo di strada..

Che cosa per noi è credibile o non credibile del cristianesimo? O meglio, a cosa noi scegliamo di credere? Abbiamo iniziato così, con il botto, il nostro cammino giovani che ci accompagnerà per tutto l’anno. Un incontro al mese in cui i giovani delle tre parrocchie si confrontano su temi provocanti, scomodi, e che fanno nascere tante domande. Incontri nei quali si cerca di trovare insieme, nelle scritture e non, quelle risposte di cui noi giovani al giorno d’oggi abbiamo tanto bisogno.

A metà gennaio poi, per una settimana, dodici ragazzi e don Stefano vivranno un’esperienza nuova: come Gesù condivideva la sua vita ogni giorno con i suoi discepoli, così loro vivranno una settimana di comunità, fraternità, condivisione e preghiera. Durante la giornata ognuno svolgerà le sue attività solite, chi andrà in università, chi al lavoro, chi studierà, per poi tornare non in casa propria ma in canonica dove i suoi 11 compagni e il don lo aspetteranno per cenare, dormire e pregare insieme. Il mio desiderio, ma penso anche quello dei miei amici, è quello di comprendere a pieno come Gesù abbia trasmesso il messaggio di Dio nelle azioni più semplici e umili della quotidianità.

Autore: Matilde M.

Tre di noi giovani dal Vescovo Pierantonio

Tre di noi giovani dal Vescovo Pierantonio Domenica 5 novembre 2017 ho avuto l’opportunità di presenziare in qualità di giovane a un incontro che il nuovo vescovo Pierantonio sul tema “Il cammino dei giovani della diocesi di Brescia e provincia”. Assieme a un ragazzo di San Giovanni (Marco Ferrari) e a un ragazzo facente parte del gruppo scout rezzatese 1 (Andrea Crema) mi sono recato con un bagaglio di domande da porre al vescovo sul futuro della nostra pastorale giovanile e devo dire che alcune delle nostre perplessità sono state adeguatamente soddisfatte. Per quanto riguarda le altre domande avremo tempo per incontrarci e affrontarle, eventualmente trovando una soluzione. Appena arrivati, Sua Eccellenza il vescovo ci ha messo subito a nostro agio dandoci la possibilità di esprimere senza timori i nostri pareri sulla comunità di appartenenza. Il vescovo ci ha suddiviso in gruppi di lavoro con alcune domande di fondo a cui ognuno di noi doveva fornire una risposta; per amore di sintesi, le domande riguardavano il cammino che sta vivendo la chiesa al giorno d’oggi, problemi e difficoltà nell’approcciarsi con i giovani. Due di queste domande meritano una più approfondita disamina del problema: “Cosa conta davvero per i giovani oggi?” e “Cosa si potrebbe fare “praticamente” per avvicinare più giovani all’oratorio visto che è un periodo in cui molti invece che avvicinarsi se ne allontanano? Sicuramente il vescovo Pierantonio ha colto il problema già alla radice ossia la difficoltà di rendere stimolante, interessante e intrigante il messaggio di Cristo.

E’ indubbio che molti sacerdoti delle nostre comunità si stiano prodigando a fare in modo di aumentare il numero di ragazzi che frequentino gli ambienti comunitari come la Chiesa e l’oratorio, ma forse questo non basta. Ricollegandomi a quello detto in precedenza mi pare utile riportare ciò che è emerso durante il confronto con il vescovo, succeduto alla riunione dei gruppi: molti giovani vicini all’oratorio non hanno le conoscenze bibliche per sostenere un discorso di convincimento verso un altro ragazzo della propria età e molte volte ne escono sconfitti, altri ragazzi, seppur credenti, faticano a parlare della propria esperienza di fede e attualmente non sono in corso progetti veri e propri che possano rendere anche solo il messaggio di Cristo stimolante o argomenti su cui far riflettere sia i giovani credenti che quelli lontani dalla fede per i più svariati motivi. Il vero problema su cui bisognerà lavorare sarà proprio quello di “inventare” o perfezionare momenti e situazioni in cui i giovani possano davvero dire di sentirti come a casa quando varcano la soglia dei nostri oratori. Confrontandomi con gli altri due ragazzi abbiamo appurato come molti ragazzi facciano fatica a porsi domande sulla questione della fede, ma partano dal presupposto categorico che Dio non esista e che non abbia senso continuare a parlarne.

A essere sinceri al termine della riunione non abbiamo trovato proprio tutte le soluzioni adatte a risolvere i vari problemi in quanto molti pareri erano discordanti e l’argomento è abbastanza ampio e scottante. In ogni modo ci ha fatto capire che non c’è assolutamente tempo da perdere. Il desiderio che il vescovo ha espresso a noi giovani è quello di poterci ritrovare in altre occasioni in modo da continuare a discutere delle eventuali problematiche anche se sarebbe preferibile avere da subito le idee chiare sugli interventi che bisogna attuare in modo che il sinodo giovanile che Papa Francesco terrà con tutti i vescovi a ottobre 2018 porti dei benefici a tutte le comunità e soprattutto a tutti i giovani delle diocesi.

Autori: Riccardo F., con Marco F. e Andrea C.

Per toccare con mano che cosa vuol dire rinascere..

Il 24 novembre alcuni giovani delle nostre parrocchie hanno partecipato ad uno spettacolo teatrale dal titolo “U PARRINU – la storia di padre Pino Puglisi”. Uno spettacolo emozionante, che ha permesso di assaporare la bellezza in coloro che hanno potuto condividere la vita con don Pino, primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia. Guida spirituale, confessore, insegnante di religione, amico di tutti, non si risparmiava né nella denuncia, anche durante le sue omelie sul sagrato della chiesa, né nell’azione.

Ha portato a Palermo, nel quartiere di Brancaccio dove si sono persi tutti i valori, una parola: “perdono”; cominciando dai bambini abbandonati alla strada fino agli adulti, creando una comunità capace di amare e tornare a vivere oltre la paura. Un messaggio più che mai attuale, infatti sui passi di don Pino i giovani rezzatesi dal 6 all’11 agosto visiteranno i luoghi simbolo della sua vita e della città di Palermo; sarà l’occasione per interrogarsi, pregare e godersi anche il mare in comunione!

Autore: Alessandro B