Storia della chiesetta

Lungo via Matteotti al bivio con via San Carlo sta la cappella dedicata a San Carlo Borromeo. Egli passò da Rezzato durante la sua visita pastorale alla diocesi di Brescia nell'estate 1580 e la tradizione orale vuole che la cappella sia stata eretta sul luogo dove il Borromeo si incontrò con la popolazione della zona.

Il lato posteriore della cappella forma la parte più antica della costruzione che, in origine, era adibita ad uso di santella. Fino alla ristrutturazione del 1925, la cappella era preceduta da un portichetto, sorretto nella parte anteriore da due colonne di marmo di Botticino a base squadrata. Questo portichetto copriva per un tratto il canale Cavallina che tuttora scorre sotto di esso in senso trasversale. Alla destra della costruzione è stata addossata, sempre nel 1925, una piccola sacrestia.

All'interno della chiesetta è attualmente presente un altare marmoreo in stile barocco un tempo posizionato nella chiesa rezzatese di S. Alessandro Martire, già sede della Confraternita dei Disciplini, oggi sede della pinacoteca civica. All'epoca della ristrutturazione della cappella venne posto nella cornice sopra l'altare un dipinto raffigurante San Carlo, inginocchiato davanti al Crocifisso, nell'atteggiamento con cui il Santo è stato raffigurato da diversi pittori. Il dipinto è opera del pittore rezzatese Bonatti.

econdo le notizie fornite dai fratelli Panada, fino al 1935 nella chiesetta si celebrò regolarmente la messa domenicale. Sempre fino al 1935 in occasione della festa di San Carlo, il 4 novembre, fuori dalla chiesetta erano distribuiti a volontà vino e castagne cotte, mentre brillavano lampade colorate, scoppiavano fuochi d'artificio e la piccola banda del paese eseguiva alcuni brani della tradizione popolare.