L’apparizione del 1711
La storia della seconda apparizione presso il Santuario
Il territorio bresciano era colpito durante l’estate da una epidemia forse di carbonchio fra i bovini. Infuriando il morbo i contadini di Rezzato decisero di ricorrere alla protezione della Madonna di Valverde e stabilirono di celebrare una messa solenne venerdì 2 ottobre al Santuario. Il giorno prima, il 1° ottobre 1711, due bambini, Paolo Ogna fu Giambattista di 8 anni e Francesco Pelizzari di Giacomo di anni 11, si erano recati sulla collina di S. Pietro per raccogliere le castagne.
Mentre verso le ore 16 si accingevano a tornare a casa, guardando verso questa Cappella del Laghetto, i loro occhi furono abbagliati da una accecante luce, più forte di quella del sole. Fermatisi a rimirare lo straordinario spettacolo, ben presto scorsero intanto splendore una dama di celestiale bellezza e maestà vestita di bianche vesti e circonfusa di luce. Avvicinatesi sempre più all’Apparizione per vedere meglio, s’accorsero che la matrona era inginocchiata, rivolta verso oriente e che la veste candida era ricoperta di un manto azzurro sollevato da una misteriosa brezza.
Fu cosa naturalissima che i due ragazzi esclamassero: “Questa è la Madonna!” S’inginocchiarono piamente ed intonarono presi dall’emozione la “Salve Regina”, finita la quale, mentre i loro sguardi continuavano a fissare rapiti, l’Apparizione scomparve. Una donna che si trovava nei pressi a raccogliere legna, moglie di Vincenzo Segalino di Rezzato, percepì anch’essa il fatto straordinario.
Il racconto di una nuova apparizione fatto la sera stessa dai ragazzi suscitò viva impressione, tanto più che subito cessò d’incanto l’epidemia bovina che faceva strage fra il bestiame.