Le feste quinquennali di Santa Sofia

Processione

Virle - Le feste quinquennali di Santa Sofia - Processione

Le feste quinquennali sono un a celebrazione popolare di devozione ai Santi locali: la Beata Vergine Maria del Santo Rosario, compatrona della parrocchia, S. Sofia vedova e martire per le insigne reliquie del suo corpo e dei corpi delle sue tre figlie Fede, Speranza e Carità, e i cinque Santi Scultori, protettori nel lavoro delle cave di pietra e del marmo. Ogni cinque anni, nella prima domenica di ottobre, il paese si mette tutto in festa: la chiesa parrocchiale e le vie più recondite del centro storico sono decorate di archi luminosi, di migliaia di fiori colorati, e si prepara nel pomeriggio una solenne processione. Nelle varie ricorrenze viene portata su un carro alternatamente la statua di S. Sofia o della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, con le insigne reliquie custodite in un prezioso reliquiario, e vi saranno rappresentati tra la cinquantina di Santi, anche al vivo i cinque Santi Scultori con i loro strumenti da lavoro.

Nella storia di Brescia leggiamo: "Ogni cinque anni a Virle festeggiano S. Sofia con una solenne processione preceduta dai cinque Santi Scultori, invocati fin dal sec. XIV quali protettori della categoria artistica degli scalpellini. Gli Scultori in costume aprono il corteo portando i ferri del mestiere, si fermano davanti alle botteghe artigiane, ove fingono di rompere un pezzo di marmo, di sbozzarlo¸ di scolpirlo, di lucidarlo ed invocano così l’aiuto celeste sulla loro attività. Nell’anno 1968 furono accese in Virle per queste festività ben 14.000 lampadine, e così la cerimonia riuscì gradita agli abitanti e ai molti partecipanti."

Ogni lustro la comunità di Virle attende con gioia di rivivere la festa con solennità, fedele alla tradizione secolare che verrà tramandata con amore e fierezza verso il futuro, alle nuove generazioni.

Nozioni storiche

Virle - Le feste quinquennali di Santa Sofia - Nozioni storiche

Interessa certo in modo e particolarmente i fedeli di Virle la storia delle reliquie di S. Sofia che si venerano nella chiesa parrocchiale, normalmente custodite nell'altare maggiore.

Esse sono pervenute, alla parrocchia di Virle, dall'antico monastero benedettino femminile di S. Giulia in Brescia. Il monastero aveva una gloriosa storia ed era stato fondato da Desiderio, nobile longobardo bresciano, che divenne l'ultimo re dei Longobardi, e da Ansa sua sposa, attorno al 750.

Negli archivi della parrocchia di Virle si legge, in un documento della Curia vescovile, redatto dal Pro-Vicario generale del tempo, Faustino Rossini:

"Che in occasione della soppressione del Monastero delle Monache di santa Giulia, tra gli altri corpi, fu trovato il sacro corpo di santa Sofia Martire. Il 5 ottobre 1798, a seguito della richiesta dell'arciprete di Virle, Pietro Bianchini, il detto sacro corpo fu concesso per la chiesa parrocchiale arcipresbiteriale".

Il sacro corpo fu risposto in un'urna di cristallo d'elegante fattura e con lamine di bronzo ben lavorate e dorate, fu collocato in un cofano in legno magnificamente lavorato e dorato e connesso con i quattro cristalli. Dentro furono collocati negli angoli quattro sacchetti di seta color rosso contenenti le ceneri della suddetta santa Sofia Martire. In questo cofano furono collocate tre insigni reliquie di san Paolo Confessore, una di san Paolino, vescovo di Brescia, detta tibia e una di san Gaudasio, pure Vescovo e Confessore, detta braccio. L'ultimo giorno del marzo 1799, domenica in Albis, il cofano del suddetto fu trasportato nel luogo di Virle per la solenne Traslazione. Preparato un altare in sacrestia, con candele accese, vi fu collocato il cofano con il corpo di santa Sofia, le sacre reliquie e l'ostensorio d'argento con la sacra reliquia dei due denti di santa Sofia. Alle ore quattro pomeridiane, cantati i salmi, adempiute tutte le cose prescritte dal rituale romano, in processione, i sacerdoti di Virle Pietro Guarisco, Antonio Ventura, Andrea Guarisco e Giovanni Agliardi, sacerdote di Rezzato, vestiti delle vesti sacerdotali di seta di color rosso, il cofano fu collocato sul luogo più eminente dell'altare Maggiore. Fu quindi portato l'ostensorio d'argento, dal sacerdote Giovanni Battista Moladori, sacerdote di Virle e Vice Prevosto in S. Agata, con i denti di santa Sofia, fu cantato il Te Deum ed indi i cantori cantarono i vespri. Il 2 aprile, martedì, fu cantata solennemente la messa di Traslazione e l'urna fu riposta in coro, nel luogo a ciò onorevolmente preparato.

È data facoltà di esporre alla pubblica venerazione dei fedeli e di celebrare la santa Messa e l'ufficio nella festa di santa Sofia, il 30 settembre e dei santi Pietro, Gaudioso e Paolo Confessori nel giorno della morte ogni anno e nell'anniversario della traslazione di santa Sofia, da parte dei sacerdoti della chiesa parrocchiale con rito doppio minore.

Dal documento si rileva che i resti mortali erano stati trovati quasi completamente in polvere, raccolti in sacchetti. La concessione delle reliquie fu fatta il 5 ottobre 1798 ed il trasporto l'anno dopo, il 31 marzo: trasporto fatto di nascosto perché i tempi non permettevano manifestazioni religiose.

Queste pagine scritte per far conoscere santa Sofia hanno anche lo scopo di stimolare i fedeli di Virle ad una genuina devozione per la Santa: devozione fatta d'ammirazione e fiducia ma, soprattutto, eroismo nella fede e nell'amore per il Signore.

Santa Sofia

Virle - Le feste quinquennali di Santa Sofia - Santa Sofia

Santa Sofia, Vedova e Martire, viene festeggiata dalla liturgia della Chiesa Cattolica il 30 settembre, insieme alle tre figlie, Vergini e Martiri, Fede, Speranza e Carità (Pistis, Elpis, Agape).

Antica è la devozione sulla nostra terra, tanto che vi era vicino al naviglio una chiesetta, ora scomparsa, intitolata a S. Sofia. Nel 1799 giunsero a Virle le preziose reliquie, tanto venerate anche dai nostri fratelli cristiani ortodossi. Capita infatti che qualche prete ortodosso o anche laici, vengono a Virle per pregare davanti alle sacre reliquie.